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Comitato Nazionale Giacomo Matteotti

Elezioni Europee. Intervista al professor Markus Kerber, colui che fermò il MES in Germania: “Tutto cambia purché nulla cambi”


Markus Kerber, German economist and financial expert, pictured during an interview in Paris, FRANCE
Markus Kerber, German economist and financial expert, pictured during an interview in Paris, FRANCE

Dopo l’ultima intervista sul MES, richiesta e seguita dai lettori de L’Identitario abbiamo intervistato sulle ultime elezioni europee il professor Markus C. Kerber, avvocato e professore di finanza pubblica ed economia politica nell’Università Tecnica di Berlino e docente ospite presso l’Institut d’études politiques (IEP) di Parigi, in prima linea per la difesa dei diritti dei popoli europei e colui che fermò il MES in Germania.


1. Una domanda prima di ogni altra: i parlamentari europei sono i protagonisti della vita dell’Unione Europea?

MK: il Parlamento europeo non è un parlamento, è l’anticamera della Commissione Europea e vuole soprattutto partecipare al potere di questa Commissione diventata sotto la Von der Leyen una vera dittatura. Questo parlamento non è democratico perché il principio fondamentale della democrazia – one man one vote – è violata. I deputati sono dunque figuranti di una anticamera che fa ogni tanto opposition de Sa majesté”.


2. In passato le grandi crisi dell’Unione Europea sono state per lo più legate alla moneta unica. Adesso però è il mondo a porre il continente europeo davanti a nuove, enormi sfide. Bastano la Commissione Europea e i tecnici di Bruxelles o c’è bisogno di una grande scossa dentro la società civile in Europa?

MK: La Commissione Europea è il nucleo dell’oligarchia bruxelliana: senza legittimità democratica, senza rendere conto a nessuno, legislatore e governo cercano sempre di amplificare le competenze ultra vires. Borrel, Breton e soprattutto Von der Leyen sono i figuranti di questo carnevale sopranazionale che ha la presunzione di servire la grandissima idea di Europa. Non c’è nessuna opposizione a Bruxelles ovviamente la società civile dovrebbe organizzarsi. Sarà difficile perché non esiste una tale società civile al livello europeo.


3. La guerra tra Russia e Ucraina, il sangue versato in Palestina, le ribellioni africane contro il colonialismo, la questione Taiwan. Da dove partire perché l’Europa non viva da spettatore?

MK: Nella crisi dell’Ucraina, l’Europa non é spettatore ma fornitore di tanti equipaggi militari, di cui soprattutto la Germania é un fornitore indispensabile. Invece l’ancora per poco presidente francese parla molto: molto fumo niente arrosto!


4. Professore, la Germania è il grande malato d’Europa. Sembra subire passivamente tutto quello che viene deciso a Bruxelles e a Washington. È davvero così? Cosa sta accadendo dentro la società tedesca e cosa verrà fuori dalle elezioni europee?

MK: Davvero la Germania é cosi malata come l’Europa. Ma questa malattia viene dell’assenza di strategia. I tedesci non vogliono sapere per quali interessi stanno lottando. Gli interessi del Signor Zelensky? I tedesci hanno bisogno di una bussola.


5. Professore, Lei segue con attenzione le vicende italiane. In questo momento l’Italia, pur con le sue difficoltà, ha un governo stabile, che gode di consenso dentro e fuori il paese. Cosa si può aspettare l’Europa dal governo Meloni?

MK: La Signora von der Leyen aspetta il voto dei “Fratelli“ per lei stessa. Se la Meloni consente a questa spettacolarizzazione, la Germania anti-Von der Leyen sarebbe completamente delusa.


6. Un’ultima domanda, professore. E’ stato recentemente sottoscritto il nuovo patto di stabilità, che aspira a fissare le regole della finanza pubblica per i prossimi 7 anni. Qual è la sua valutazione?

MK: Francesi e Italiani malgrado la divergenza dei loro interessi sono d’accordo: il patto di stabilità rimane un’illusione, una favola da raccontare ai tedesci per la tranquilità ed appunto la stabilità. Una manovra parigina per organizzare la delusione dei tedesci. Questo patto non ha mai funzionato e non funzionerà mai. Basta!


Il prof. Kerber ha poi aggiunto il desiderio di ricordare Giacomo Matteotti. “Noi facciamo una referenza nel nostro website” LINK AL SEGUITO: https://www.europolis-online.org/allgemein/giacomo-matteotti/



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